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Ricordi della mia vita
Zadkine, Ossip [Iosel' Aronovic Cadkin]
Descrizione Prima edizione. Tiratura di 1500 copie, la nostra non reca numerazione - Brossura editoriale con sovraccoperta, 162 pagine. Traduzione e disegni originali in nero di Orfeo Tamburi. Indice consultabile nelle nostre immagini. Lievi usure ai margini della sovraccoperta, peraltro ottima copia di un libro non comune -- Scultore di origine russa, Ossip Zadkine (1890-1967) si recò nel 1909 a Parigi; aperto alle esperienze d'avanguardia, aderì con J. Lipchitz al cubismo. La carica dinamica del suo temperamento impulsivo tendeva però ad evadere dalla rigorosa sottomissione geometrica. Intorno al 1920 infatti la sua espressione si svolge più liricamente, Zadkine sente la forma non più come semplice armonia di ritmi, bensì come mezzo d'espressione di un sentimento. Intorno al 1930 è teso a cogliere l'eleganza della figura umana, preoccupato però di evitare ogni compiacimento puramente estetizzante: latente è però in lui uno spirito d'intonazione barocca. Sensibilizza i rapporti di luce e ombra e l'armonia delle linee. Ma l'intensificarsi della sua carica emotiva lo porta a piegare a sé la materia, comunicandole una vibrazione e una tensione continue. Ne deriva intorno al 1940 una maggiore libertà nella contrapposizione delle masse, nella sovrapposizione dei piani, in una visione multipla sempre più dinamica e raffinata allo stesso tempo. Negli anni della guerra (trascorsi negli Stati Uniti, dove si era rifugiato nel 1939) la sua visione si va interiorizzando: il pensiero si cala come una volontà determinante della visione artistica. L'allusività al reale o il simbolo divengono carichi di una intensità umana di sentire e di partecipare alla vita, come gioia, come protesta, come evasione.
Categoria: Arte Critica e Storia
Parole chiave:
Edito da: Edizioni d\'arte Ghelfi (Verona) anno 1974
Condizione:
Dimensione: 21
ISBN:
Prezzo: € 29.00

