Il Salvalibro - Foligno, Italia

Lo sguardo impedito. Studi sulle relazioni di viaggio in «Nouvelle France» e sulla letteratura popolare

Carile, Paolo

Descrizione Brossura editoriale con sovraccoperta, 403 pagine con tavole fuori testo, anche ripiegate. Indice integrale consultabile nelle nostre immagini. Ottima copia, poco o nulla consultata -- Parlare di relazioni di viaggio nel Nuovo Mondo nel Cinque-Seicento, significa, in primo luogo, discorrere di testi che hanno origine dalle prime traversate oceaniche, da un evento cioè che, per il tempo, non costituiva solo un "exploit" tecnologico di grande rilievo, ma altresì un "gesto culturale" traumatico. Gesto culturale con cui veniva lanciata una sfida all'ignoto e superato il territorialisrno biologico della società agricola di appartenenza, al fine di proiettarsi in un altrove sconosciuto e sconvolgente per la sua carica di novità assoluta. Un altrove ancora mitico, popolato da molteplici forme di alterità che andavano poi "tradotte" per i lettori europei dell'epoca. Un altrove, l'America, imprevedibile e imprevista, laggiù, oltre l'orizzonte fisico e mentale, oltre quella linea dell'orizzonte che, lo si capirà proprio allora, come la linea della conoscenza, costituisce una frontiera immaginaria che l'uomo spinge sempre più lontano procedendo nelle sue scoperte. Il viaggio transoceanico conduceva all'esperienza di un altro mondo terreno, di uno spazio carico di segni ancora indecifrati. Il problema non nuovo del confronto con l'alterità (basti pensare ai secolari contatti con l'Oriente e alla carica immaginifica da esso suscitata) si poneva ora in termini inediti, in quanto l'antico non riusciva più ad essere garante della "novità", anzi l'esperienza di quest'ultima metteva in discussione i parametri dell'antico, mutava via via le prospettive. Ma si trattò di un processo lento e tortuoso, dato che il mondo che si schiudeva davanti agli occhi dei viaggiatori di quel tempo veniva ancora letto con le immagini e con i sogni che questi si portavano dentro dall'Europa. Il loro sguardo era impedito da un bagaglio culturale che li condizionava. Di qui la catena di fraintendimenti in cui essi sono occorsi; di qui la nascita del mito ambivalente del "buono" e del "cattivo" "selvaggio" come quello di un'America "terra paradisiaca", versus "horrible désert"; ovvero, secondo i casi, paesaggio del desiderio o della delusione. In definitiva, più che scoprire l'America questi pionieri l'hanno in gran parte "inventata". Ma la storia di queste invenzioni è una storia importante oltre che appassionante, poiché vi troviamo le radici e le contraddizioni del modo di confrontarsi con l'alterità assoluta che ha caratterizzato a lungo la civiltà occidentale e che è sovente ancora quello di gran parte degli uomini dei nostri tempi. E innegabile, infatti, che la riflessione sui meccanismi di percezione, intepretazione, descrizione dell'alterità, peculiari di un'epoca ormai conclusa, rimanda ad una verifica del funzionamento dei nostri comportamenti di fronte al diverso, all'inedito, propone un riesame di certe costanti, forse insopprimibili, o, quanto meno, porta a sottolineare la "longue durée" di certe strutture mentali e di certi topoi della retorica dell'alterità.

Categoria: Letteratura Critica

Parole chiave:

Edito da: Schena Editore () anno 1987

Condizione:

Dimensione: 21

ISBN: 9788875142131

Prezzo: € 18.00